Operaio VS campione: la Coppa di Germania è calcio popolare

30.05.2021 22:24 di  Luca Bolli   vedi letture
Operaio VS campione: la Coppa di Germania è calcio popolare

Sabato 29 maggio, con una lunga diretta televisiva sui canali delle reti tedesche, si sono disputate le finali delle federazioni regionali, l'equivalente della LND italiana, le cui vincitrici accederanno al primo turno di Coppa di Germania.

Una formula assolutamente semplice da applicare anche da noi, soprattutto per stimolare e sostenere il famoso calcio popolare. In Germania esiste da sempre, addirittura da prima della fondazione della Bundesliga e, negli anni, ha avvicinato il pubblico ai club ed allo sport in generale. Ogni anno si confrontano associazioni sportive agli antipodi – per blasone e per storia, più che per struttura, come ben sappiamo – e tra le 22 vincenti delle finali regionali spesso figurano squadre di categorie lontane anni luce anche solo dal poter sperare di poter giocare una partita con i top team, come vi abbiamo già raccontato in precedenza.

Questo sistema, oltre a dare la possibilità di giocare "la partita della vita", permette di sostenere anche il cosiddetto "movimento sportivo". Ad esempio, ieri nella finale regionale della Renania giocava una squadra che difficilmente riuscireste a trovare sulla carta geografica: il Linz – non la città austriaca logicamente – con una popolazione di solo 5.000 abitanti, purtroppo sconfitta in finale.

Le partite, disputate per la prima volta senza spettatori – causa Covid19 – sono state trasmesse in diretta sul modello di “tutto il calcio minuto per minuto”, da stadi di provincia, lontani dalla ribalta televisiva, con protagoniste squadre mai viste, o che non hanno mai disputato una finale regionale. Una grande ribalta mediatica per tutti i club, che potranno contare anche su un ritorno economico non indifferente, dettato dai guadagni dei diritti televisivi. Le squadre dilettanti qualificate al primo turno, inoltre, avranno il vantaggio di giocare tutte le successive partite in casa (altra fondamentale differenza con la coppa nazionale italiana) ed anche qui i canali televisivi faranno il loro dovere: altra pubblicità, altra iniezione economica, questa volta davvero notevole, tenendo conto che la partecipazione al primo turno di coppa nazionale porta, alla partecipante proveniente dalla LND, circa 150.000€.
Qui si inserisce un discorso un po' complicato, ma nodale per riuscire a comprendere un sistema che potremmo definire equo, solidale e partecipativo: questi ricavi, frutto della partecipazione alla Coppa di Germania, vengono “incassati” dalla “federazione regionale” che a sua volta li ridistribuisce alle 4 semifinaliste della “Coppa Regionale” (alla vincente il 75% circa, alla perdente il 15% circa, mentre le altre ricevono una quota di partecipazione). Al secondo turno la somma raddoppia, per poi raddoppiare ancora al terzo turno e via dicendo, secondo un'ottica più “sociale”, che “televisiva”. Qui si comprende la solidità di un sistema che si muove in blocco per migliorare, unire e crescere.

Tornando invece alle partecipanti di queste finali, ci fa piacere sottolineare la vittoria del “nostro” Babelsberg, il “Sankt Pauli dell'Est” , fratelli più che cugini, ai quali ci lega non solo il gemellaggio tra tifoserie, ma anche l'attivismo delle molte associazioni dichiaratamente antirazziste: furono i primi nel 2014 ad organizzare una squadra per migranti, il Welcome United, che aveva nell'accoglienza e nell'integrazione le parole d'ordine, mentre il nome Seebrucke, una delle famose ONG che soccorre i migranti nel Mediterraneo, campeggiava come “sponsor” sulle maglie della squadra fino ad un paio di anni fa. Il 2-0 rifilato sabato all'Union Fürstenwalde ha portato nella bacheca dei biancoblu la decima vittoria nella Coppa di Prussia. Complimenti!

Anche il famoso Lokomotive Lipsia, che in molti ricorderanno contro il Napoli di Maradona nel 1987 davanti ad oltre 90.000 spettatori e finalista anche di una Coppa Uefa contro l'Ajax di Marco Van Basten, ha vinto la Coppa di Sassonia, ai supplementari contro il Chemnitz. Parliamo di squadre che hanno fatto, a loro modo, la storia del calcio tedesco ed oggi tornano alla ribalta grazie ad una competizione nazionale che aggrega e aiuta a far risorgere la tradizione sportiva. Come quella della Dynamo Berlino, che nel 1984 incontrava la Roma nei quarti di Coppa dei Campioni ed oggi, vincente, torna a giocare il primo turno di coppa di Germania. Come il Magdeburgo, che vinse la Coppa delle Coppe contro il Milan di Trapattoni e Rivera (1973-74) ed oggi si riaffaccia alla ribalta sportiva.

Immaginate ora quale eco potrebbe avere lo svolgimento dei sorteggi di una competizione tanto spettacolare ed estesa, trasmessa in diretta, come sempre e per tutti i turni di coppa, durante “La Domenica Sportiva”! Immaginate Marco Tardelli o Eraldo Pecci che sorteggiano le palline con nomi mai sentiti, dimenticati o decaduti, ma che ora hanno una possibilità di tornare alla ribalta: la Cavese, che anni fa si impose 1-2 contro il Milan a San Siro, vincente nella LND della Campania, la Sambenedettese, la Triestina, il Matera o una qualsiasi squadra di Eccellenza o di Serie D, trionfare nella propria regione. Fate voi i nomi: il Budoni, la Torres, il Trastevere Calcio, il Foligno, lo Scalea, il Siracusa?

Tutto questo in Germania è possibile, perché il calcio resta uno sport per tutti, popolare e soprattutto spettacolare. Vedere la Torres, ad esempio, giocare il primo turno di Coppa in casa contro il Napoli o la Roma, sarebbe uno spettacolo non solo sportivo, ma in qualche modo anche sociale ed economico.

Ma state certi che anche spettacolo sportivo sarebbe assicurato. La tradizione ci ricorda che, nella speciale classifica delle grandi squadre uscite al primo turno “grazie” a squadre impronunciabili o sconosciute, troviamo proprio i nostri cuginetti dell'Amburgo. Iniziando dal 1955, sconfitti per 3-1 dal Bremerhafen; poi nel 1974, primi in classifica, si fecero buttare fuori dagli sconosciuti di Eppingen (li avevate mai sentiti?), i quali logicamente fecero festa fino a notte fonda e finirono birre ed alcolici in tutta la “provincia” di Stoccarda; non contenti, da freschi campioni d'Europa nel 1984 perdevano 2-0, ancora nella Svevia, contro il Gaislingen.
Il Bayern Monaco, invece riuscì a perdere nel primo turno di coppa contro lo scioglilingua Vestenbergsgreuth: chissà cosa disse quella sera Trapattoni, allora allenatore, a Strunz?!

Quanta bellezza nella lunga tradizione di questa splendida competizione! Aggregare, includere e rendono partecipi (e magari protagoniste) le serie minori, così da avvicinare piccoli e grandi realtà sportive!