Nucleare? No grazie! St. Pauli sempre avanti a tutti

06.01.2022 21:12 di  Massimo Finizio   vedi letture
Nucleare? No grazie! St. Pauli sempre avanti a tutti

Il problema nucleare nasce in Germania agli inizi anni '50 con i primi progetti per la costrizione di centrali nucleari. Solo negli anni '60 e poi soprattutto agli inizi del 1970 si concretizzano le prime organizzazioni anti nucleari che porteranno poi alla fondazione dei Verdi negli anni 80. Ma nel nord della Germania si costituivano i primi gruppi anti nucleare grazie anche a studenti ed ambientalisti come Joachim Radkau che dalla base di Amburgo organizzava le dimostrazioni contro il progetto di Wyhl (la marcia di 65.000 dimostranti nel 1971, qui link) e di Brokdorf nel 1974/1976/1981 dove parteciparono oltre 50.000 persone (link NDR). 

In quegli anni i Verdi non erano ancora una forza politica ma nascevano dappertutto gruppi di antagonisti e guarda caso ad Amburgo alle elezioni comunali del 1978 furono eletti addirittura 3 consiglieri (qui link), nel nord della Slesia 2 e nella Bassa Sassonia altri consiglieri. Parliamo in pratica di quella zona alternativa per eccellenza della Germania che piano piano si farà conoscere pochi anni più tardi per essere la parte più alternativa e rivoluzionaria della Germania: Sankt Pauli appunto. 

La Germania vara quindi il piano nucleare ma la gente capisce che non può essere un piano sociale ed anche ambientale per questo e con questo si creerà una mentalità forte alternativa ed ambientalista esistente ancora oggi, che combatte e porta ancora oggi avanti battaglie ecologiche, di integrazione e di sostenibilità come in nessun altra parte del mondo. 

Le proteste a Brokdorf, a pochi km a nord di Amburgo, furono forse le prive veramente violente in Germania, ma furono solo un antipasto di quello che sarebbe venuto di li a poco. Infatti il governo aveva anche deciso di stoccare il materiale radioattivo non lontano Amburgo, ad un passo dal confine con la allora DDR, come dire: "infettiamo quelli dell´Est". 

Gorleben (link), tra Wolfsburg e Magdeburg, a pochi km dall'ex confine tra le due Germanie, diventerà un simbolo delle proteste degli anni 70/80, con migliaia di protestanti che scandiscono "Gorleben soll leben" giocando con le parole Gorleben deve vivere.

Per capire la conseguenze di questa decisione del governo tedesco proviamo a rapportare all'Italia una eventuale ed analoga decisione, ossia lo stoccaggio di scorie radioattive nella miniera di Realmonte vicino ad Agrigento, un gioiello sovente descritto da radio e giornali di tutto il mondo. Recentemente trasmissioni come Freedom su Italia1 (2 gennaio) si sono occupate, sotto la conduzione di Roberto Giacobbo, di questa meraviglia. La stessa cosa avvenne nel 2019 ad opera di Rai3,  OndaTV Sicilia nel 2017 oppure TV2000 nel 2017.

Perchè questo paragone? Perchè a Gorleben giacciono le scorie nucleari dei reattori del nord Germania, scorie di decennali sfruttamenti e che non si smaltiranno mai. Torniamo alla Sicilia: immaginatevi di scaricare con infiniti treni lungi le scorie 250 metri sotto il livello del mare: immaginatevi le proteste dei siciliani, che hanno oggi la scala dei Turchi proprio sopra la miniera e alla cattedrale di sale ma che domani non avranno più nulla in quanto zona  "radioattiva" e non si potranno neanche avvicinare per fare un bagno. 

Gorleben e la zona di scarico divenne infatti una zona militare: i trasporti radioattivi furono trasformate in dimostrazioni di forza con oltre 15.000 poliziotti a scortare i treni con le scorie nucleari che passando di notte speravano di non avere resistenza. Purtoppo invece la resistenza degli abitanti e dei militanti anti nucleari portò non solo a tantissimi arresti ma anche a feriti ed anche purtroppo morti (2004) tra le fila dei dimostranti. 

In questa atmosfera si formarono i futuri soci, tifosi, militanti sia della Hafenstrasse che di quello che sarà più avanti il Sankt Pauli che conosceremo noi. Le varie associazioni Agim, AFM (link) ma anche nel CdA, presidenza, ed anche per questo il Sankt Pauli è oggi un club ecologico alternativo, solidale. Anche per questo in Germania oggi i Verdi sono al Governo, e la maggior parte dell'energia viene prodotta in maniera rinnovabile. 

Immaginatevi adesso che il governo italiano domani decida "nuovamente" di programmare il nucleare: cosa potrebbe succedere? Che magari in Sicilia le persone non siano veramente d´accordo? Pensate solo quante problematiche da oltre una dozzina di anni abbia creato il raddoppio della tratta ferroviaria Torino/Lione: non pensiate che per il nucleare possano insorgere non solo i ragazzi del nord di Torino come fecero quelli del nord di Amburgo, ma anche quelli di tutta Italia? Sicuramente nascerebbero tantissimi NO Tav ribattezzati No Nuc, dappertutto e molto più forti dei primi: No Nuc in ogni cittá? 

Figuratevi che macello: stiamo scherzando con il fuoco! Abbiamo una bellissima nazione piena di sole, ed allora sviluppiamo le energie solari, la nostra penisola viene solcata dai venti forti, strani e particolari. L'energia eolica fa il caso nostro, sviluppiamola. Abbiamo fiumi e cascate che vanno dal nord al sud comprese Sardegna e Sicilia: costruiamo energie elettriche dai nostri tanti fiumi! 

Il nucleare proprio non ci serve, è pericoloso, ne possiamo fare a meno sia per noi che per i nostri figli e nipoti che non dovranno digerire le scorie. 

Oggi la Germania ha chiuso la centrale di Brokdorf dove negli anni anche li si verificarono molte problematiche mai scritte da nessun "giornalaio" italiano (link): hanno chiuso altre 2 centrali ed altre 3 verranno dismesse questo anno. 

Non è come scrivono alcuni mass media nostrani una "ecologia di facciata" per poi tornare indietro: no! Questa volta si torna indietro! Questa volta il Sankt Pauli, ecologico controlla e noi con loro!

No al Nucleare e basta!