Questo non è più il mio Sankt Pauli: Guido Schröter, il vignettista Pirata

01.02.2022 12:28 di  Massimo Finizio   vedi letture
Questo non è più il mio Sankt Pauli: Guido Schröter, il vignettista Pirata
© foto di Guido Schröter

Guido Schröter (1967) è uno dei più conosciuti vignettisti in Germania: oltre che per alcuni tra i maggiori mass media tedeschi, i suoi calendari e vignette sono diventate culto del Sankt Pauli. Già da scolaro iniziava il nostro Guido a disegnare per i giornali e le riviste di scuola: era divertimento e passatempo, giocava a pallone in strada nella zona Est di Amburgo a Bergedorf, ma il calcio non lo appassionava molto. Seguiva soprattutto un calciatore dell´Amburgo che poi passò allo Stoccarda mettendosi ancora di più in evidenza e vincendo lo scudetto del 1983. Erano altri tempi e il nostro Guido studiava e disegnava, andava allo stadio a vedere gli innominabili con il suo Stoccarda, una specie di suo derby personale, ma nulla di che: certo, come ci dice Guido assolutamente atmosfera triste.

Un amico, "Andreas", gli propose di andare a vedere una squadretta, il Sankt Pauli, contro il Karlsruhe: il risultato di 1-1 non certo fu di quelli spettacolari, ma il Millerntor era da Coppa dei Campioni. Fu amore a prima vista, e mai più si lasciarono. In quegli anni succedeva la stessa cosa a tantissimi che si approcciarono per la prima volta al St Pauli. Scherzando con Guido gli ricordiamo che purtroppo la stessa cosa è accaduta anche a noi e che abbiamo qualche anni in più "di esperienza". Sì, lo so, ci dice, sono sempre loro gli innominabili, i "colpevoli" ridendo insieme. 

Quando hai iniziato la tua attività politico-ricreativa? Ad inizio entrai nel primo gruppo del Millerntorroar che fu il primo giornale dei tifosi: ero ancora acerbo e studente, ma i disegni mi fecero entrare sempre di più nel mondo sociale del Sankt Pauli. Il Sankt Pauli mi ha praticamente socializzato o forse politicizzato per spiegare meglio a tutti i lettori italiani. Piano piano entrai nei gruppi e nelle associazioni che si stavano creando e feci miei anche i "valori" che tutti noi conosciamo. Poi il "Roar" divenne il Übersteiger (link) ed io continuai a partecipare nella redazione a scrivere e a disegnare. Divertimento e politica sociale sempre alla base di tutto. 

Spiegaci cosa significa "Questo non è più il mio Sankt Pauli" Noi delle redazioni abbiamo sempre unito critica, cultura ed anche tanto umorismo. Questi aspetti erano sempre la base nostra. Eravamo in quel periodo così abituati alle sconfitte che un giorno i pirati vinsero per 4 a 0 ed uno di noi fece quella battuta. Da quel momento in poi la battuta divenne scherzo, divenne una maglietta, venne comunemente presa e riportata sempre nei ricordi, ma sono tanti gli scherzi e le battute che fecero la storia del Sankt Pauli, sempre partendo da uno scherzo e diventando poi motti di battaglie contro le discriminazioni, contro qualche presidente che non era in linea con le idee dei sankt pauliani o contro le leggi del calcio moderno che anche grazie a piccole battute portarono a grandi vittorie. 

Ti ricordi alcuni nomi di dirigenti in modo particolare, magari che ti hanno dato idee per le tue vignette? Ad inizio avevamo Hans Apel che forse gli italiani non possono conoscere. Socio dal 1947 e vicepresidente del Sankt Pauli dal 1988 al 1991 ma anche ministro delle Finanze e della Difesa (era nel PD tedesco, storicamente si ricorda una riunione di ministri europei alla quale partecipò anche Andreotti abbandonata anzitempo da Apel per assistere ad una partita dei pirati, ndr) ma erano altri tempi. Forse bisogna ricordare meglio Corny Littmann che ho conosciuto di persona (abbiamo vissuto insieme quel periodo di rinascita del Pirati, ndr) che in quel periodo fu ispiratore di vignette ed aneddoti. Ricordo quando ad esempio senza autorizzazioni (ottenute solo in seguito, ndr) abbatté il vecchio stadio per iniziare la costruzione del nuovo (pochi conoscono questa storia, ndr) e che si inimicò molti soci e tifosi del Sankt Pauli a causa sua dichiarata omosessualità ed anche perché era uno che giustamente voleva fare parlando poco (questo forse un problema nella variata formazione cosmopolita della società dei pirati). 

Bei tempi passati? Assolutamente no, siamo oggi davanti ad una via che ci porta alla serie A (Bundesliga) dove possiamo finalmente sventolare la bandiera cosmopolita ed antirazzista dei pirati del Sankt Pauli.

Come la vedi al situazione attuale dopo la sconfitta nel derby con i cugini innominabili? La vedo bene, bello essere in Coppa: magari una finale con gli innominabili a Berlino. Poi sarebbe davvero bello andare in serie A dove finalmente possiamo dire a tutta la Bundesliga che il Sankt Pauli è variopinto interclassista antirazzista. Queste problematiche bisogna sempre ricordarle e anche per questo scherziamo ancora oggi dicendo "questo non è il mio Sankt Pauli". Quello che noi tutti, io e te caro Massimo, ci ricordiamo è un Sankt Pauli che combatteva nei bassi fondi ed oggi grazie ad una sana gestione e forse anche ad un po' di fortuna (non guasta mai, ndr) possiamo dire a tutto il mondo "sankt pauliani unitevi e gioite insieme!". Sempre forza Sankt Pauli, la politica deve essere sempre il nostro faro di tutti i giorni contro il razzismo e contro la commercializzazione dello sport moderno. Il Sankt Pauli per questo resta sempre un modello mondiale

Grazie Guido, continua alla grande a raccontare e a disegnare e farci divertire con le tue bellissime vignette e storie dei nostri pirati con umorismo e critica politica.

Forza Guido, Forza Sankt Pauli e grazie per la tua disponibilità! 

Adelante Pirati!

PS: Il link per le opere di Schröter  è accessibile cliccano qui.